SALOTH Sâr
2.1. Un giovane di nome Saloth Sâr
Saloth Sâr nacque a Prek Sbauv, villaggio della provincia centrale di Kampong Thom, il 19 maggio 1925 ma la data ufficiale, falsificata era il 19 marzo 1928, in quanto all'epoca i genitori sottraevano mesi o anni per far rientrare i figli nelle condizioni di ammissione alla scuola.[1]
La famiglia Saloth era di origine sino-Khmer, da cui si giustifica l'etimologia del cognome[2], Saloth significa pallido, anche se nessuna tradizione e tratto della cultura cinese rientrò mai nelle caratteristiche della famiglia. Il nonno di Sâr, Phem, mai conosciuto dal nipote, fu un contabile che organizzava i rifornimenti alle truppe lealiste del Re contro i colonizzatori francesi, ma un giorno cadde vittima in un'imboscata e da quel giorno la famiglia passò sotto la protezione di Dekchoa Y, governatore della provincia molto vicino al Re Sisowath. La figlia di Phem, Cheng ebbe una figlia, Meak, che a sua volta dette un figlio al successore al trono, Sisowath Movivong, di nome Sisowath Kossarak. Alla donna fu dato il privilegio di essere la khun preab me neang, la donna che controllava le concubine del Re, carica abolita nel 1927 alla morte dello stesso, ma rimase comunque nella corte reale.[3]
Sâr, e i fratelli Chhay e Nhep crebbero molto uniti essendo di età molto vicina e frequentarono le stesse scuole. Nel 1934 Saloth Sâr fu inviato a Phnom Penh, e, dopo un anno passato nel monastero di Wat Botum Vaddei, cominciò a frequentare la scuola cattolica francese, l'École Miche assieme al fratello Chhay.
La capitale cambogiana di quegli anni era una città frequentata da francesi e da mercanti cinesi, con i quali vi erano buoni rapporti. Il vero nemico era il vietnamita: sin da piccoli ai cambogiani era insegnata la storia che narrava di tre Khmer fatti prigionieri dai vietnamiti, in seguito sotterrati fino alla teste in modo e disposti in modo tale da formare un tripode, sul quale fu appoggiata una pentola e acceso il fuoco, fu loro ordinato di stare fermi e non fare cadere l'acqua per il tè.[4]
Sâr era descritto come un ragazzino solare e buono, l'unica pecca derivava dal suo andamento scolastico, tanto che nel 1941 terminò le scuole elementari senza ottenere l'attestato di diploma, Le Certificat d'Etudes Primaires Complementaire, e non riuscì neppure a ottenere l'ammissione al liceo Sisowath, come fece il fratello Chhay. Riuscì a entrare nell'appena aperto liceo Preak Sihanouk, a ottanta chilometri da Phnom Penh nel 1943, anni durante i quali la Cambogia stava subendo forti mutamenti, dimostrando anche in quell'istituto un rendimento scarsissimo.
Durante le pause estive prolungate per colpa della guerra, trovò un impiego presso un uomo d'affari sino-Khmer. Comprava riso per conto di un commerciante francese, che aveva la licenza locale per la vendita di benzina.
Nell'istituto Preak Sihanouk durante la riapertura delle scuole dopo la rivolta, conobbe Khieu Samphân, e cominciò a migliorare nel profitto grazie ad un nuovo professore, Khvan Siphan, docente di matematica, fisica e filosofia, e riuscì a ottenere il diploma di stato, le diplom e a entrare al liceo Sisowath.
Al Sisowath conobbe Ieng Sâry[5] e Lon Non, fratello del futuro capo di Stato Lon Nol.
Non riuscì a ottenere il diploma, il brevet al Sisowath, necessario per ottenere una borsa di studio per andare a studiare in Francia, e gli rimase un’unica possibilità. Iscriversi al Russey Keo, un istituto tecnico che dava tre borse di studio, cinque nell'anno in cui lui riuscirà ad ottenere il brevetto, e partendo così per un soggiorno di studio in Francia.[6]
2.2 Il soggiorno parigino
Sâr arrivò a Parigi il primo ottobre 1949 e cominciò a frequentare la scuola di radiotecnica sotto la protezione di Somonopong, nipote del defunto Re Movinong che lo fece aderire all'AEK, Association des Etudiants Khmer.
I voti erano buoni ma non riuscì a superare l'esame del primo anno, tuttavia fu autorizzato a ripresentarsi con altri compagni alla seconda volta e li superò.
All'inizio del secondo anno scolastico per Sâr si pose un grosso problema: Somonopong aveva terminato gli studi e ritornò in patria, lasciandolo senza tetto. Trovò casa grazie a Ieng Sary, conosciuto a scuola in Cambogia e arrivato a Parigi per iniziare gli studi, il quale pur non avendo superato la seconda parte del Baccalaurèat necessario per il soggiorno all'estero, aveva contribuito alla nascita del Partito Democratico, e il governo per ricompensa lo mandò lo stesso. Ieng Sary andando a far visita a Keng Vannsak, suo amico d'infanzia, gli chiese se poteva aiutare Saloth Sâr, e gli trovò una sistemazione da un affittacamere.[7]
Il mese d'arrivo di Ieng Sary coincise con l'elezione del nuovo Comitato Esecutivo dell'AEK. Una delle prime decisioni fu la creazione dei cercle d'étude, i circoli di studio in cui si dibatteva su tutto, dall’arte alla legge, all'agricoltura, alla letteratura e alle questioni femminili, in cui parlavano di Sihanouk come vassallo della Francia.[8]
In uno di questi gruppi, in cui vi erano anche Sary e Sâr, l'argomento principale era il futuro della Cambogia e dell'entrata nella guerra dell’Indocina.
I giovani Khmer, come lo stesso Sary, erano convinti che l'importanza del momento per la Cambogia fosse l'indipendenza e non l'adesione al comunismo. All''inizio del 1951 agli studenti Khmer in Francia parve chiaro che, all'interno della Cambogia si stessero muovendo tre gruppi indipendentisti ben distinti: gli Issarak originari, guidati dai signori della guerra locale come Chantarain Set, Put Chhuy, Ouch e Savangs Vongs, i Việt Minh Khmer di Son Ngoc Minh, Sieu Heng e Tou Samouth, il gruppo d'Issarak che si era schierato con i vietnamiti e l’alleanza tra Norodom Sinanouk e il governo cambogiano del Partito Democratico, che cercavano l'indipendenza dalla Francia e la graduale trasformazione in un'entità statale a pieno titolo passando attraverso i negoziati con Parigi. Per il circolo di Vannsak l'importante era capire quale di queste tre vie fosse quella giusta per arrivare alla liberazione, all'indipendenza, non l'ideologia, tanto più che il gruppo non si dichiarò né di destra né di sinistra, anche se vi erano due linee di pensiero dominanti: quella di Ea Sichau, Thun Hak e Saloth Sâr, sempre fedeli alla linea all'eroe Son Ngoc Thahn, che andavano a consultare periodicamente nel suo esilio a Poiters e quella di Rath Samoeun e di Ieng Sary, ancora influenzati da Marx e schierati a favore dei Việt Minh.[9]
2.3 L'incontro di Sceaux Inizialmente il PCF, Partito Comunista Francese supportò l'aggressione francese in Vietnam poiché faceva parte dell’alleanza di governo e il loro segretario, Maurice Thorez era il vice-Presidente francese che firmò l'ordine d'attacco. Solo una volta usciti dall’alleanza[10], nel 1951, e dopo che il dittatore sovietico Joseph Vissarionovich Stalin riconobbe il regime di Hồ Chí Minh, les communistes cominciarono a supportare i Việt Minh . Da quel momento, gli studenti cambogiani cominciarono a provare simpatia per i comunisti francesi. Accaddero due fatti fondamentali quell'anno: la federazione mondiale della gioventù annunciò di voler creare a Berlino il Festival mondiale della gioventù per la pace. Ieng Sary propose a Thion Mumm, che era lo studente Khmer più preparato e più anziano, la presenza dell'AEK al festival, che accettò. Al Festival andarono gli stessi Mumm e Sary, assieme a Mey Mann e Rath Samoeun. Saloth Sâr non vi partecipò, per la visione thanhista e anche perché aveva già organizzato un campeggio a Zagabria.
Durante il festival alcuni funzionari di Hanoi entrarono in contatto con gli studenti cambogiani e diffusero le ultime notizie riguardanti la penisola indocinese, in particolare della sempre più massiccia presenza delle truppe Việt Minh accanto a quelle cambogiane per la lotta contro i francesi.
Il secondo fatto importante fu che il Re aveva revocato l'esilio a Son Ngoc Thanh, che fece quindi ritorno a Phnom Penh.[11]
Il Festival di Berlino e la partenza di Son Ngoc Thanh spostarono molto a sinistra l'AEK, che stringe legami con l'unione studentesca, assumendo sempre più un carattere politico.
La vera svolta politica si ebbe con l'incontro a Sceaux, voluto da Thion Mumm, dove fu letto il rapporto del Festival di Berlino e cui seguì una discussione sul modo migliore per promuovere l'indipendenza. Ieng Sary e Thion Mumm non pronunciarono mai la parola "comunismo", ma tutti erano d'accordo che il problema principale fosse quello di indurre i comunisti a dare il loro aiuto per liberare la Cambogia dai colonialisti e si avvicinarono al marxismo, realizzando così a un'organizzazione segreta, le cercle marxiste.[12]
Il nuovo gruppo era diviso in cellule formate da poche persone, autonome l'una dalle altre. Quella di Saloth Sâr era guidata da Ok Sakun e c'era anche Hou Youn, in futuro un intelettuale di punta dei Khmer rossi. Il leader più energico era Ieng Sary, il quale arrivò ad esortare i compagni a masturbarsi invece di sprecare tempo con le donne e dedicarsi interamente alla lotta.[13] 2.4 La scoperta dello stalinismo Saloth Sâr frequentò il circolo marxista ma, su sua stessa ammissione erano per lui argomenti troppo difficili, tanto che lesse il Manifesto del Partito Comunista, senza capirci quasi nulla.
Il suo rendimento scolastico stava peggiorando in maniera preoccupante, l'amico paziente Keng Vannsak non aveva tempo da dedicarli perché si sta laureando, ma nell'inverno sembrò scoprire quale fosse il suo vero scopo nella vita.
Dopo pochi mesi dalla fondazione del cercle marxiste, s'iscrisse al PCF, come fecero pure Rath Samoeun e Ieng Sary. Il PCF gli calzava a pennello: non era richiesta una buona preparazione scolastica, tanto che era dotato di una scarsa padronanza della lingua, ma divenne capo della cellula che frequentava.
Dalla lettura di due saggi di Stalin elaborò la sua idea sul comunismo: da "Il marxismo e la questione nazionale" ideò una concezione materiale della nazione come una comunità dalle radici storiche, con cultura, linguaggio e territorio comune, respingendo il concetto di nazione come gruppo sociale; da "La storia del Partito Comunista Bolscevico dell'URSS" capì come bisognava restare vicini alle masse senza lasciarsi inebriare dal successo. Secondo la visione di Saloth Sâr, fondamentale per il pensiero rivoluzionario cambogiano era la creazione di una corretta direzione per arrivare a epurare la società dai capitolazionisti, dai disertori, criminali e traditori.
Un altro testo che lo influenzò fu "Il discorso sulla nuova democrazia di Mao", in cui il leader cinese descriveva le fasi della rivoluzione da attuare dagli stati coloniali. In un primo momento doveva essere una rivoluzione democratica con l'alleanza di classi sociali come i contadini, gli operai e la borghesia con cui si doveva arrivare a una dittatura congiunta delle classi rivoluzionarie, per poi creare uno Stato socialista sotto la dittatura del proletariato, nazionalizzando le banche e le principali aziende industriali e commerciali.[14]
2.4.1 Il modello rivoluzionario alternativo I cambogiani fecero fatica a servirsi del marxismo puro per togliersi di dosso i francesi, giacché nella società Khmer mancava la base del marxismo stesso, non esistenza una classe operaia. Per questo la Cambogia richiedeva un modello rivoluzionario proprio, che Saloth Sâr scoprì leggendo "La grande rivoluzione: 1789-1793" del russo Pëtr Alekseevič Kropotkin di cui capirà non tutto, perché scritto in francese dell'Ottocento[15], ma con cui scoprì come la rivoluzione di cui aveva bisogno la Cambogia era la stessa verificatesi in Francia. Una rivoluzione che andava preparata attorno a due grandi movimenti: il movimento delle idee per riorganizzare lo Stato e il movimento dell'azione dai contadini e dai lavoratori. Una volta attuata la rivoluzione, come fece Robespierre, questa andava ultimata e non lasciata a metà strada.
2.5 Il ritorno in Cambogia Non appena giunse la notizia dei dissapori tra Norodom Sihanouk e il governo, agli occhi degli studenti a Parigi parve ormai chiaro che il Re e il Partito Democratico non potevano stare ancora per tanto tempo assieme in un'alleanza di governo, e s'interrogavano su tre questioni: quale organizzazione appoggiare dopo lo screditamento di Norodom Sihanouk, come riunire i gruppi di resistenza rivoluzionari e se era ormai giunto il momento di ritornare in patria.
Alcuni, come Ieng Sary, sostennero che i Việt Minh di Son Ngoc Minh fossero i più organizzati, mentre altri si chiesero come stessero realmente le cose in patria e fino a che punto gli stessi Khmer Issarak non fossero in realtà manipolati dai vietnamiti.
Sâr propose che qualcuno dovesse tornare in patria per una sorta di ricognizione e valutare le varie organizzazioni di resistenza. Fu accettata questa proposta a patto che l'inviato dovesse impegnarsi per far integrare i principali gruppi rivoluzionari.
Fu scelto proprio Saloth Sâr perché aveva contatti presso la monarchia, così il 15 dicembre parte da Marsiglia alla volta della Cambogia. [16]
Mentre era in viaggio, in Cambogia, ci furono dei disordini e il 13 gennaio 1953, giorno in cui Saloth Sâr attraccò a Saigon, Sihanouk dichiarò lo scioglimento dell'assemblea nazionale.
Al ritorno trovò tutto cambiato, la società si era modernizzata, molti contadini avevano abbandonato i campi per lavorare a Phnom Penh. Per il giovane studente questa trasformazione era dovuta al capitalismo e il male che si trascina.
Durante l'inverno il fratello Chhay era diventato rappresentante della Cambogia del nord-est dei Khmer Serei di Son Ngoc Thanh e riuscì a convincere Sâr che la forza thanhista era quella su cui poter contare.
Dopo Sâr tornarono in patria altri studenti; in particolare Ping Sây, che durante una visita al compagno di studi Ea Sichau propose l'idea che gli studenti dovessero fungere da collante tra i Việt Minh Khmer e i Khmer Serei. A Ea Sichau era evidente, che, essendo i primi erano filo-comunisti e i secondi filo-americani e più indipendenti, se i Việt Minh Khmer volevano allearsi con i Khmer Serei, dovevano accettare le loro regole. Ping Sây all'incontro con Saloth Sâr di Phnom Penh riferì che secondo lui i Khmer Serei apparivano meno organizzati dei comunisti e questi erano anche più attivi, avendo già fronteggiato i francesi.
Saloth Sâr si trovò quindi davanti a una relazione che rispondeva alla verità, ma che andava in direzione opposta alle idee del fratello Chhay; comunque nel rapporto che inviò in Francia, scrisse che Son Ngoc Thanh era da prendere sul serio, ma che il suo corpo armato era fragile e quindi a dare più sicurezza erano i Việt Minh Khmer.
In Francia questa relazione fu discussa e ci si pose davanti al problema su come liberarsi dai vietnamiti: se si doveva tentare di liberarsi, affidandosi a Son Ngoc Thahn e sacrificando molte vite cambogiane o lavorando all'interno dello stesso movimento Việt Minh arrivando alla liberazione per gradi e facendo meno morti. Fu scelta la seconda strada, cercando quindi di liberare di volta in volta la Cambogia dell'odiato nemico vietnamita.[17]
2.6 Saloth Sâr si unisce ai Việt Minh Grazie al fratello Saloth Chhay, Saloth Sâr riuscì a unirsi, con Rath Samoeun, ai Việt Minh Khmer nella provincia di Prey Veng, cento chilometri a ovest di Phnom Penh. Essendo da poco arrivati dall'estero, i Việt Minh non si fidarono dei due e li misero a fare lavori inutili come coltivare le verdure e alimentare i polli; una volta verificata la loro effettiva e attiva adesione al PCF, le credenziali di comunista di Saloth Sâr e di Rath Samoeun furono accettate. I vietnamiti erano duri anche con i membri del PRPK e sciolsero le quattro zone in cui era divisa la Cambogia e la suddivisero in due zone soltanto: una zona circoscritta a est del fiume Mekong e una zona settentrionale. Le zone erano state create usando una logica: la guerra dell’Indocina dipendeva dai rifornimenti di armi che arrivavano via mare da est dalla Cina e da nord lungo il sentiero Hồ Chí Minh.[18]
Il sentiero Hồ Chí Minh era un insieme di strade che, dal porto di Vihn, a nord dell'attuale Vietnam, permetteva il flusso di armi e di guerriglieri verso l'entroterra attraverso tortuosi sentieri che sconfinava in Laos e Cambogia, per terminare dopo tredicimila chilometri a Saigon.[19]
Era quindi chiaro che la Cambogia era sempre più sottomessa ai vietnamiti, da cui dipendevano anche i seminari politici di addestramento, di cui Rath Samoeun divenne Presidente, ma sempre sotto la visione di un generale vietnamita.
Dopo la conferenza di Ginevra, e la volontà di rimanere in Cambogia per combattere per l'indipendenza quel giovane studente di nome Saloth Sâr, dal fare gentile e buono e dallo spiccato umorismo si sta trasformando in un leader politico.
2.6.1 Le tre vite di Saloth Sar Saloth Sâr si stabilì nella zona paludosa a sud della capitale, Boeung Keng Kang, un posto in cui si poteva vivere nell'anonimato e aver contatti sia con gli esponenti del Partito Democratico come Ping Say e Thiounn Mumm, sia dell’appena nato Krom Pracheachon (Azione dei Cittadini) come Tou Samouth, diventando il tramite tra i due partiti.
Esisteva tuttavia un "secondo Saloth Sâr", dedito alla bella vita e al lusso che aveva sedotto una ragazza dell'alta società, Soeung Son Maly, la quale si era promessa sua sposa se il Partito Democratico avesse vinto le elezioni, Tuttavia l’imminente sconfitta elettorale e l'addio dell'amata spinse ancor di più Saloth Sâr verso la strada della rivoluzione, e mentre gli altri membri del partito si stancavano, lui era sempre più attivo.
Sposò Khieu Ponnary, conosciuta a Parigi, il 14 luglio 1956, dalla quale non ebbe figli a causa dell’asportazione dell’utero, colpito da un cancro.
C’era anche un "terzo Saloth Sâr": dopo essere stato uno studente svogliato e mediocre, diventò professore di storia al Chamraon Vichea (Conoscenza Progressista), istituto di Boeung Keng Kang, in cui vi si poteva insegnare pur privi della qualifica. Per questo ruolo, fu ricordato come un “insegnante composto, affezionato ai suoi studenti, sincero e umano".[20]
[1] P. Short, Pol Pot: anatomia di uno sterminio, Milano, Rizzoli 2008, p. 33.
[2] In Cambogia il nome proprio viene dopo il cognome. Per esempio in Saloth Sâr, il cognome è Saloth.
[3] D. Chandler, Brother Number One: A Political Biography Of Pol Pot, Gussinon , Western Press 1999, p. 8.
[4] P. Short, Pol Pot, cit., p. 45.
[5] Kim Trang nella traduzione vietnamita.
[6] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 45-59.
[7] Ivi, pp. 74-78.
[8] M. A. Martin, Cambodia: A Shattered Society, Oakland , The Regents Of The University Of California 1994, p. 98.
[9] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 79-87.
[10] M. N. Katz, The USSR and Marxist Revolutions in the Third World , Waterloo , Cambrigde University 1990, p. 60.
[11] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 89-90.
[12] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 91-92.
[13] P. F. Idling, Il sorriso di Pol Pot, Stoccolma, Atlas 2006, p. 43.
[14] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 94-103.
[15] P. F. Idling, Il sorriso di Pol Pot, cit., p. 42.
[16] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 116-117.
[17] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 120-126.
[18] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 94-103.
[19] N. Ray, Y. M. Balasingamchow e I. Stewart (a cura di), Vietman, Torino, EDT 2003, p. 346.
[20] P. Short, Pol Pot, cit., p. 165.
2.1. Un giovane di nome Saloth Sâr
Saloth Sâr nacque a Prek Sbauv, villaggio della provincia centrale di Kampong Thom, il 19 maggio 1925 ma la data ufficiale, falsificata era il 19 marzo 1928, in quanto all'epoca i genitori sottraevano mesi o anni per far rientrare i figli nelle condizioni di ammissione alla scuola.[1]
La famiglia Saloth era di origine sino-Khmer, da cui si giustifica l'etimologia del cognome[2], Saloth significa pallido, anche se nessuna tradizione e tratto della cultura cinese rientrò mai nelle caratteristiche della famiglia. Il nonno di Sâr, Phem, mai conosciuto dal nipote, fu un contabile che organizzava i rifornimenti alle truppe lealiste del Re contro i colonizzatori francesi, ma un giorno cadde vittima in un'imboscata e da quel giorno la famiglia passò sotto la protezione di Dekchoa Y, governatore della provincia molto vicino al Re Sisowath. La figlia di Phem, Cheng ebbe una figlia, Meak, che a sua volta dette un figlio al successore al trono, Sisowath Movivong, di nome Sisowath Kossarak. Alla donna fu dato il privilegio di essere la khun preab me neang, la donna che controllava le concubine del Re, carica abolita nel 1927 alla morte dello stesso, ma rimase comunque nella corte reale.[3]
Sâr, e i fratelli Chhay e Nhep crebbero molto uniti essendo di età molto vicina e frequentarono le stesse scuole. Nel 1934 Saloth Sâr fu inviato a Phnom Penh, e, dopo un anno passato nel monastero di Wat Botum Vaddei, cominciò a frequentare la scuola cattolica francese, l'École Miche assieme al fratello Chhay.
La capitale cambogiana di quegli anni era una città frequentata da francesi e da mercanti cinesi, con i quali vi erano buoni rapporti. Il vero nemico era il vietnamita: sin da piccoli ai cambogiani era insegnata la storia che narrava di tre Khmer fatti prigionieri dai vietnamiti, in seguito sotterrati fino alla teste in modo e disposti in modo tale da formare un tripode, sul quale fu appoggiata una pentola e acceso il fuoco, fu loro ordinato di stare fermi e non fare cadere l'acqua per il tè.[4]
Sâr era descritto come un ragazzino solare e buono, l'unica pecca derivava dal suo andamento scolastico, tanto che nel 1941 terminò le scuole elementari senza ottenere l'attestato di diploma, Le Certificat d'Etudes Primaires Complementaire, e non riuscì neppure a ottenere l'ammissione al liceo Sisowath, come fece il fratello Chhay. Riuscì a entrare nell'appena aperto liceo Preak Sihanouk, a ottanta chilometri da Phnom Penh nel 1943, anni durante i quali la Cambogia stava subendo forti mutamenti, dimostrando anche in quell'istituto un rendimento scarsissimo.
Durante le pause estive prolungate per colpa della guerra, trovò un impiego presso un uomo d'affari sino-Khmer. Comprava riso per conto di un commerciante francese, che aveva la licenza locale per la vendita di benzina.
Nell'istituto Preak Sihanouk durante la riapertura delle scuole dopo la rivolta, conobbe Khieu Samphân, e cominciò a migliorare nel profitto grazie ad un nuovo professore, Khvan Siphan, docente di matematica, fisica e filosofia, e riuscì a ottenere il diploma di stato, le diplom e a entrare al liceo Sisowath.
Al Sisowath conobbe Ieng Sâry[5] e Lon Non, fratello del futuro capo di Stato Lon Nol.
Non riuscì a ottenere il diploma, il brevet al Sisowath, necessario per ottenere una borsa di studio per andare a studiare in Francia, e gli rimase un’unica possibilità. Iscriversi al Russey Keo, un istituto tecnico che dava tre borse di studio, cinque nell'anno in cui lui riuscirà ad ottenere il brevetto, e partendo così per un soggiorno di studio in Francia.[6]
2.2 Il soggiorno parigino
Sâr arrivò a Parigi il primo ottobre 1949 e cominciò a frequentare la scuola di radiotecnica sotto la protezione di Somonopong, nipote del defunto Re Movinong che lo fece aderire all'AEK, Association des Etudiants Khmer.
I voti erano buoni ma non riuscì a superare l'esame del primo anno, tuttavia fu autorizzato a ripresentarsi con altri compagni alla seconda volta e li superò.
All'inizio del secondo anno scolastico per Sâr si pose un grosso problema: Somonopong aveva terminato gli studi e ritornò in patria, lasciandolo senza tetto. Trovò casa grazie a Ieng Sary, conosciuto a scuola in Cambogia e arrivato a Parigi per iniziare gli studi, il quale pur non avendo superato la seconda parte del Baccalaurèat necessario per il soggiorno all'estero, aveva contribuito alla nascita del Partito Democratico, e il governo per ricompensa lo mandò lo stesso. Ieng Sary andando a far visita a Keng Vannsak, suo amico d'infanzia, gli chiese se poteva aiutare Saloth Sâr, e gli trovò una sistemazione da un affittacamere.[7]
Il mese d'arrivo di Ieng Sary coincise con l'elezione del nuovo Comitato Esecutivo dell'AEK. Una delle prime decisioni fu la creazione dei cercle d'étude, i circoli di studio in cui si dibatteva su tutto, dall’arte alla legge, all'agricoltura, alla letteratura e alle questioni femminili, in cui parlavano di Sihanouk come vassallo della Francia.[8]
In uno di questi gruppi, in cui vi erano anche Sary e Sâr, l'argomento principale era il futuro della Cambogia e dell'entrata nella guerra dell’Indocina.
I giovani Khmer, come lo stesso Sary, erano convinti che l'importanza del momento per la Cambogia fosse l'indipendenza e non l'adesione al comunismo. All''inizio del 1951 agli studenti Khmer in Francia parve chiaro che, all'interno della Cambogia si stessero muovendo tre gruppi indipendentisti ben distinti: gli Issarak originari, guidati dai signori della guerra locale come Chantarain Set, Put Chhuy, Ouch e Savangs Vongs, i Việt Minh Khmer di Son Ngoc Minh, Sieu Heng e Tou Samouth, il gruppo d'Issarak che si era schierato con i vietnamiti e l’alleanza tra Norodom Sinanouk e il governo cambogiano del Partito Democratico, che cercavano l'indipendenza dalla Francia e la graduale trasformazione in un'entità statale a pieno titolo passando attraverso i negoziati con Parigi. Per il circolo di Vannsak l'importante era capire quale di queste tre vie fosse quella giusta per arrivare alla liberazione, all'indipendenza, non l'ideologia, tanto più che il gruppo non si dichiarò né di destra né di sinistra, anche se vi erano due linee di pensiero dominanti: quella di Ea Sichau, Thun Hak e Saloth Sâr, sempre fedeli alla linea all'eroe Son Ngoc Thahn, che andavano a consultare periodicamente nel suo esilio a Poiters e quella di Rath Samoeun e di Ieng Sary, ancora influenzati da Marx e schierati a favore dei Việt Minh.[9]
2.3 L'incontro di Sceaux Inizialmente il PCF, Partito Comunista Francese supportò l'aggressione francese in Vietnam poiché faceva parte dell’alleanza di governo e il loro segretario, Maurice Thorez era il vice-Presidente francese che firmò l'ordine d'attacco. Solo una volta usciti dall’alleanza[10], nel 1951, e dopo che il dittatore sovietico Joseph Vissarionovich Stalin riconobbe il regime di Hồ Chí Minh, les communistes cominciarono a supportare i Việt Minh . Da quel momento, gli studenti cambogiani cominciarono a provare simpatia per i comunisti francesi. Accaddero due fatti fondamentali quell'anno: la federazione mondiale della gioventù annunciò di voler creare a Berlino il Festival mondiale della gioventù per la pace. Ieng Sary propose a Thion Mumm, che era lo studente Khmer più preparato e più anziano, la presenza dell'AEK al festival, che accettò. Al Festival andarono gli stessi Mumm e Sary, assieme a Mey Mann e Rath Samoeun. Saloth Sâr non vi partecipò, per la visione thanhista e anche perché aveva già organizzato un campeggio a Zagabria.
Durante il festival alcuni funzionari di Hanoi entrarono in contatto con gli studenti cambogiani e diffusero le ultime notizie riguardanti la penisola indocinese, in particolare della sempre più massiccia presenza delle truppe Việt Minh accanto a quelle cambogiane per la lotta contro i francesi.
Il secondo fatto importante fu che il Re aveva revocato l'esilio a Son Ngoc Thanh, che fece quindi ritorno a Phnom Penh.[11]
Il Festival di Berlino e la partenza di Son Ngoc Thanh spostarono molto a sinistra l'AEK, che stringe legami con l'unione studentesca, assumendo sempre più un carattere politico.
La vera svolta politica si ebbe con l'incontro a Sceaux, voluto da Thion Mumm, dove fu letto il rapporto del Festival di Berlino e cui seguì una discussione sul modo migliore per promuovere l'indipendenza. Ieng Sary e Thion Mumm non pronunciarono mai la parola "comunismo", ma tutti erano d'accordo che il problema principale fosse quello di indurre i comunisti a dare il loro aiuto per liberare la Cambogia dai colonialisti e si avvicinarono al marxismo, realizzando così a un'organizzazione segreta, le cercle marxiste.[12]
Il nuovo gruppo era diviso in cellule formate da poche persone, autonome l'una dalle altre. Quella di Saloth Sâr era guidata da Ok Sakun e c'era anche Hou Youn, in futuro un intelettuale di punta dei Khmer rossi. Il leader più energico era Ieng Sary, il quale arrivò ad esortare i compagni a masturbarsi invece di sprecare tempo con le donne e dedicarsi interamente alla lotta.[13] 2.4 La scoperta dello stalinismo Saloth Sâr frequentò il circolo marxista ma, su sua stessa ammissione erano per lui argomenti troppo difficili, tanto che lesse il Manifesto del Partito Comunista, senza capirci quasi nulla.
Il suo rendimento scolastico stava peggiorando in maniera preoccupante, l'amico paziente Keng Vannsak non aveva tempo da dedicarli perché si sta laureando, ma nell'inverno sembrò scoprire quale fosse il suo vero scopo nella vita.
Dopo pochi mesi dalla fondazione del cercle marxiste, s'iscrisse al PCF, come fecero pure Rath Samoeun e Ieng Sary. Il PCF gli calzava a pennello: non era richiesta una buona preparazione scolastica, tanto che era dotato di una scarsa padronanza della lingua, ma divenne capo della cellula che frequentava.
Dalla lettura di due saggi di Stalin elaborò la sua idea sul comunismo: da "Il marxismo e la questione nazionale" ideò una concezione materiale della nazione come una comunità dalle radici storiche, con cultura, linguaggio e territorio comune, respingendo il concetto di nazione come gruppo sociale; da "La storia del Partito Comunista Bolscevico dell'URSS" capì come bisognava restare vicini alle masse senza lasciarsi inebriare dal successo. Secondo la visione di Saloth Sâr, fondamentale per il pensiero rivoluzionario cambogiano era la creazione di una corretta direzione per arrivare a epurare la società dai capitolazionisti, dai disertori, criminali e traditori.
Un altro testo che lo influenzò fu "Il discorso sulla nuova democrazia di Mao", in cui il leader cinese descriveva le fasi della rivoluzione da attuare dagli stati coloniali. In un primo momento doveva essere una rivoluzione democratica con l'alleanza di classi sociali come i contadini, gli operai e la borghesia con cui si doveva arrivare a una dittatura congiunta delle classi rivoluzionarie, per poi creare uno Stato socialista sotto la dittatura del proletariato, nazionalizzando le banche e le principali aziende industriali e commerciali.[14]
2.4.1 Il modello rivoluzionario alternativo I cambogiani fecero fatica a servirsi del marxismo puro per togliersi di dosso i francesi, giacché nella società Khmer mancava la base del marxismo stesso, non esistenza una classe operaia. Per questo la Cambogia richiedeva un modello rivoluzionario proprio, che Saloth Sâr scoprì leggendo "La grande rivoluzione: 1789-1793" del russo Pëtr Alekseevič Kropotkin di cui capirà non tutto, perché scritto in francese dell'Ottocento[15], ma con cui scoprì come la rivoluzione di cui aveva bisogno la Cambogia era la stessa verificatesi in Francia. Una rivoluzione che andava preparata attorno a due grandi movimenti: il movimento delle idee per riorganizzare lo Stato e il movimento dell'azione dai contadini e dai lavoratori. Una volta attuata la rivoluzione, come fece Robespierre, questa andava ultimata e non lasciata a metà strada.
2.5 Il ritorno in Cambogia Non appena giunse la notizia dei dissapori tra Norodom Sihanouk e il governo, agli occhi degli studenti a Parigi parve ormai chiaro che il Re e il Partito Democratico non potevano stare ancora per tanto tempo assieme in un'alleanza di governo, e s'interrogavano su tre questioni: quale organizzazione appoggiare dopo lo screditamento di Norodom Sihanouk, come riunire i gruppi di resistenza rivoluzionari e se era ormai giunto il momento di ritornare in patria.
Alcuni, come Ieng Sary, sostennero che i Việt Minh di Son Ngoc Minh fossero i più organizzati, mentre altri si chiesero come stessero realmente le cose in patria e fino a che punto gli stessi Khmer Issarak non fossero in realtà manipolati dai vietnamiti.
Sâr propose che qualcuno dovesse tornare in patria per una sorta di ricognizione e valutare le varie organizzazioni di resistenza. Fu accettata questa proposta a patto che l'inviato dovesse impegnarsi per far integrare i principali gruppi rivoluzionari.
Fu scelto proprio Saloth Sâr perché aveva contatti presso la monarchia, così il 15 dicembre parte da Marsiglia alla volta della Cambogia. [16]
Mentre era in viaggio, in Cambogia, ci furono dei disordini e il 13 gennaio 1953, giorno in cui Saloth Sâr attraccò a Saigon, Sihanouk dichiarò lo scioglimento dell'assemblea nazionale.
Al ritorno trovò tutto cambiato, la società si era modernizzata, molti contadini avevano abbandonato i campi per lavorare a Phnom Penh. Per il giovane studente questa trasformazione era dovuta al capitalismo e il male che si trascina.
Durante l'inverno il fratello Chhay era diventato rappresentante della Cambogia del nord-est dei Khmer Serei di Son Ngoc Thanh e riuscì a convincere Sâr che la forza thanhista era quella su cui poter contare.
Dopo Sâr tornarono in patria altri studenti; in particolare Ping Sây, che durante una visita al compagno di studi Ea Sichau propose l'idea che gli studenti dovessero fungere da collante tra i Việt Minh Khmer e i Khmer Serei. A Ea Sichau era evidente, che, essendo i primi erano filo-comunisti e i secondi filo-americani e più indipendenti, se i Việt Minh Khmer volevano allearsi con i Khmer Serei, dovevano accettare le loro regole. Ping Sây all'incontro con Saloth Sâr di Phnom Penh riferì che secondo lui i Khmer Serei apparivano meno organizzati dei comunisti e questi erano anche più attivi, avendo già fronteggiato i francesi.
Saloth Sâr si trovò quindi davanti a una relazione che rispondeva alla verità, ma che andava in direzione opposta alle idee del fratello Chhay; comunque nel rapporto che inviò in Francia, scrisse che Son Ngoc Thanh era da prendere sul serio, ma che il suo corpo armato era fragile e quindi a dare più sicurezza erano i Việt Minh Khmer.
In Francia questa relazione fu discussa e ci si pose davanti al problema su come liberarsi dai vietnamiti: se si doveva tentare di liberarsi, affidandosi a Son Ngoc Thahn e sacrificando molte vite cambogiane o lavorando all'interno dello stesso movimento Việt Minh arrivando alla liberazione per gradi e facendo meno morti. Fu scelta la seconda strada, cercando quindi di liberare di volta in volta la Cambogia dell'odiato nemico vietnamita.[17]
2.6 Saloth Sâr si unisce ai Việt Minh Grazie al fratello Saloth Chhay, Saloth Sâr riuscì a unirsi, con Rath Samoeun, ai Việt Minh Khmer nella provincia di Prey Veng, cento chilometri a ovest di Phnom Penh. Essendo da poco arrivati dall'estero, i Việt Minh non si fidarono dei due e li misero a fare lavori inutili come coltivare le verdure e alimentare i polli; una volta verificata la loro effettiva e attiva adesione al PCF, le credenziali di comunista di Saloth Sâr e di Rath Samoeun furono accettate. I vietnamiti erano duri anche con i membri del PRPK e sciolsero le quattro zone in cui era divisa la Cambogia e la suddivisero in due zone soltanto: una zona circoscritta a est del fiume Mekong e una zona settentrionale. Le zone erano state create usando una logica: la guerra dell’Indocina dipendeva dai rifornimenti di armi che arrivavano via mare da est dalla Cina e da nord lungo il sentiero Hồ Chí Minh.[18]
Il sentiero Hồ Chí Minh era un insieme di strade che, dal porto di Vihn, a nord dell'attuale Vietnam, permetteva il flusso di armi e di guerriglieri verso l'entroterra attraverso tortuosi sentieri che sconfinava in Laos e Cambogia, per terminare dopo tredicimila chilometri a Saigon.[19]
Era quindi chiaro che la Cambogia era sempre più sottomessa ai vietnamiti, da cui dipendevano anche i seminari politici di addestramento, di cui Rath Samoeun divenne Presidente, ma sempre sotto la visione di un generale vietnamita.
Dopo la conferenza di Ginevra, e la volontà di rimanere in Cambogia per combattere per l'indipendenza quel giovane studente di nome Saloth Sâr, dal fare gentile e buono e dallo spiccato umorismo si sta trasformando in un leader politico.
2.6.1 Le tre vite di Saloth Sar Saloth Sâr si stabilì nella zona paludosa a sud della capitale, Boeung Keng Kang, un posto in cui si poteva vivere nell'anonimato e aver contatti sia con gli esponenti del Partito Democratico come Ping Say e Thiounn Mumm, sia dell’appena nato Krom Pracheachon (Azione dei Cittadini) come Tou Samouth, diventando il tramite tra i due partiti.
Esisteva tuttavia un "secondo Saloth Sâr", dedito alla bella vita e al lusso che aveva sedotto una ragazza dell'alta società, Soeung Son Maly, la quale si era promessa sua sposa se il Partito Democratico avesse vinto le elezioni, Tuttavia l’imminente sconfitta elettorale e l'addio dell'amata spinse ancor di più Saloth Sâr verso la strada della rivoluzione, e mentre gli altri membri del partito si stancavano, lui era sempre più attivo.
Sposò Khieu Ponnary, conosciuta a Parigi, il 14 luglio 1956, dalla quale non ebbe figli a causa dell’asportazione dell’utero, colpito da un cancro.
C’era anche un "terzo Saloth Sâr": dopo essere stato uno studente svogliato e mediocre, diventò professore di storia al Chamraon Vichea (Conoscenza Progressista), istituto di Boeung Keng Kang, in cui vi si poteva insegnare pur privi della qualifica. Per questo ruolo, fu ricordato come un “insegnante composto, affezionato ai suoi studenti, sincero e umano".[20]
[1] P. Short, Pol Pot: anatomia di uno sterminio, Milano, Rizzoli 2008, p. 33.
[2] In Cambogia il nome proprio viene dopo il cognome. Per esempio in Saloth Sâr, il cognome è Saloth.
[3] D. Chandler, Brother Number One: A Political Biography Of Pol Pot, Gussinon , Western Press 1999, p. 8.
[4] P. Short, Pol Pot, cit., p. 45.
[5] Kim Trang nella traduzione vietnamita.
[6] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 45-59.
[7] Ivi, pp. 74-78.
[8] M. A. Martin, Cambodia: A Shattered Society, Oakland , The Regents Of The University Of California 1994, p. 98.
[9] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 79-87.
[10] M. N. Katz, The USSR and Marxist Revolutions in the Third World , Waterloo , Cambrigde University 1990, p. 60.
[11] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 89-90.
[12] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 91-92.
[13] P. F. Idling, Il sorriso di Pol Pot, Stoccolma, Atlas 2006, p. 43.
[14] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 94-103.
[15] P. F. Idling, Il sorriso di Pol Pot, cit., p. 42.
[16] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 116-117.
[17] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 120-126.
[18] P. Short, Pol Pot, cit., pp. 94-103.
[19] N. Ray, Y. M. Balasingamchow e I. Stewart (a cura di), Vietman, Torino, EDT 2003, p. 346.
[20] P. Short, Pol Pot, cit., p. 165.